ALFREDO MARIO LA GRUA
Il Corriere delle Madonie



Il "Canto di Maggio"
Lungometraggio musicale di Antonio Sottile

Dalla filiale, profonda devozione del musicista Maestro Antonio Sottile per il suo paese d'origine, Isnello, perla della Madonie, e dal suo religioso culto per le antiche tradizioni locali, per i riti cari al popolo, humus della sua identità, per la "cultura" genuina di questo paese che gli ha anche ispirato belle poesie e racconti ancorati al recupero delle memorie, è nata una felice iniziativa del notissimo pianista. Quella di realizzare un lungometraggio musicale in titolato "Canto di Maggio", riproposizione della tradizionale Frottola, sagra di devozione popolare, compendiata magistralmente in un filmato di cui le immagini d'ambiente, riprese da Vincenzo Di Stefano con eccezionale bravura, l'atmosfera dei riti e la suggestione derivante dall'interpretazione musicale, si fondono in un contesto che ha tutti i connotati di un evento d'arte di grande spessore. Protagonista di tale evento è Antonio Sottile, la cui geniale creatività si è rivelata non solo nella individuazione di un filo conduttore coinvolgente e convincente, ma soprattutto nel fare aderire i movimenti musicali più alti e toccanti allo spirito di quella "sagra" devozionale. Il lungometraggio, che ha visto la partecipazione di Michele Placido, della Fanfara dei Carabinieri Sicilia, diretta da Paolo Sena, dal Coro di Voci Bianche del Conservatorio di Palermo, diretto dallo stesso Antonio Sottile, dalla Banda Musicale "Santa Cecilia" di Cefalù, diretta da Giuseppe Testa, dalla Confraternita del SS. Crocifisso e dell'Assunta e dalla gente di Isnello. E' stato presentato in anteprima nella Chiesa Madre di questo paese montano la sera del 27 Aprile e poi, Domenica 28 Aprile al Politeama Garibaldi di Palermo. Grandissimo successo ed unanime l'interesse e l'apprezzamento degli organi di stampa. Il toccante racconto musicale , mediante "il suo esile filo di storia e le trame sottili di riti e di suoni" ha molti momenti forti ed intensi, per il profondo pathos ed emotività che Antonio Sottile gli sa conferire, con la complicità delle immagini dei luoghi e del rituale della processione del Crocifisso: volti, voci, movimenti, ritmi, rendono più autentica la partecipazione dell'anima popolare all'evento artistico. La sapiente regia del Maestro Sottile, interprete di una tradizione che appartiene alle sue radici e che è sedimentata nella sua sensibilità e nella sua "cultura", ha fatto sì che gli aspetti spettacolari andassero ben oltre la semplice evocazione di un rituale antico, ma si caricassero di suggestione e commozione, grazie alla forza espressiva di una narrazione musicale intensa e penetrante, che nulla concede alla consuetudine e al mestiere, ma va dritta al cuore, con inesauribili vibrazioni e risonanze interiori.

ALFREDO MARIO LA GRUA, già Direttore de Il Corriere delle Madonie